KTM e Brad Binder entrano nella storia della MotoGP grazie alla sensazionale vittoria nella terza tappa del campionato disputatasi a Brno.
Red Bull KTM ha segnato un importante traguardo domenica, in un caldo MotoGP della Repubblica Ceca, terzo round della stagione 2020. Brad Binder, alla sua terza uscita nella classe regina, ha portato la KTM RC16 a una netta vittoria: la prima di KTM in MotoGP, la prima per il sudafricano (e per il suo paese) e il secondo trofeo in soli tre anni e mezzo in cui KTM si è schierata sulla griglia di partenza.
La MotoGP ha vissuto temperature estive elevate per la tappa annuale all’Automotodrom Brno. Squadre e piloti hanno trascorso la maggior parte dei due giorni a perfezionare gli assetti alla ricerca della trazione e per preservare la vita degli pneumatici sull’asfalto irregolare. Red Bull KTM ha visto Pol Espargarò e Brad Binder lanciarsi dalla seconda e terza fila della griglia di partenza con le moto Red Bull KTM Tech3 RC16. In mezzo anche Miguel Oliveira e Iker Lecuona.
Sia Espargaro che Binder si sono piazzati tra i primi cinque sin dall’inizio. Mentre Binder ha trovato maggiore velocità per farsi strada in testa, Espargaro è stato all’inseguimento fino a quando non si è scontrato con Johann Zarco nella lotta per il 3° posto ed è caduto al 10° giro. Anche Lecuona è caduto.
Binder è andato sempre più rafforzandosi superando il vincitore dei primi due Gran Premi, Fabio Quartararo, e anche Franco Morbidelli, per controllare con autorità la gara dalla prima posizione per gli ultimi nove giri del 21. Miguel Oliveira si è fatto spazio attraverso il gruppo conquistando la 6a posizione al traguardo, che ha rappresentato il suo miglior risultato personale in MotoGP fino ad oggi.
Brad Binder. «Onestamente, in questo momento, non ho parole. Lo sognavo da quando ero bambino e oggi si è avverato. È incredibile vincere il mio primo GP (in MotoGP). Grazie a tutti quelli che mi hanno supportato e all’intero team: oggi mi hanno messo sotto una moto folle! Non sapevo se avremmo potuto vincere, ma sapevo che ci avremmo provato. Alla fine sono stati i dieci giri più pazzi della mia vita. È stato incredibile».